GLASGOW – Un derby così i tifosi del Celtic se lo ricorderanno a lungo. Prima di tutto perché la stracittadina più sentita del mondo mancava dall’aprile 2012 a causa delle vicissitudini finanziarie che hanno costretto i Rangers a ricominciare dalla League Two (la quarta serie del calcio scozzese). In secondo luogo, perché si è giocato nel 31° anniversario della morte di Joke Stein, l’allenatore che ha reso grandi i biancoverdi. Infine (e soprattutto) perché i Rangers sono uscito dal Celtic Park con 5 gol (contro 1) sul groppone, le ossa rotte e il morale a pezzi. Su tutti Joey Barton, che con la solita spavalderia alla vigilia aveva provocato il capitano avversario Scott Brown, definito dal sempre simpatico Joey “giocatore di serie inferiore”. Dopo avere trovato la risposta perfetta sul campo, Brown ha indovinato la battuta perfetta anche nel dopo partita: «È stato un match uomini contro ragazzini».
STORICO TRIS – Metafora perfetta, quella di Brown, ma la realtà dice che a segnare la tripletta che ha schiantato i Rangers è stato il 20enne francese Moussa Dembelé. Gol di testa al 33′, di sinistro al 42′ e di destro all’83’ per l’ex Fulham a metterne dentro 3 nell’Old Firm dal dicembre 1973, quando Harry Hood fece un “hat trick” in una semifinale di League Cup. In campionato, per trovare 3 gol di un uomo in biancoverde bisogna risalire addirittura al gennaio 1966 con Stevie Chalmers in un altro 5-1. Per il giovane talento transalpino, la cui decisione di lasciare Londra per la sponda biancoverde di Glasgow nonostante le tante richieste di club più ricchi aveva suscitato qualche perplessità, davvero un’enorme soddisfazione, fra l’altro in una giornata in cui sarebbe partito dalla panchina se Leigh Griffiths non fosse stato costretto al forfait per problemi muscolari.
DISCORSO – «Nel mio discorso prima della partita ho parlato di Joke Stein – dice Brendan Rodgers -. È l’uomo che ha stabilito il modello che si segue in questo club: metterci sempre il piede, essere aggressivi e non avere mai paura. E quando le cose vanno male, avere la mentalità per reagire. Ci siamo detti che se ci guarda da lassù, dobbiamo renderlo orgoglioso di noi». Per l’ex tecnico del Liverpool gira davvero tutto alla perfezione: il suo Celtic è a punteggio pieno in campionato e si presenta bello arzillo alla prima fase a gironi in Champions dopo ben 3 anni di assenza dalla fase che conta nella massima competizione continentale per club. L’umiliante sconfitta a Gibilterra contro i Lincoln Red Imps, proprio nei preliminari di Champions, sembra appartenere a un’altra era geologica. Eppure sono passati solo 2 mesi.