LONDRA – La 6ª giornata di Premier League è stata la peggiore di sempre per i colori italiani. Tutti e quattro i nostri allenatori sono stati battuti: il Leicester City di Claudio Ranieri a Old Trafford dal Manchester United (4-1), lo Swansea City di Francesco Guidolin al Liberty Stadium dal Manchester City (1-3), il Chelsea di Antonio Conte all’Emirates dall’Arsenal (3-0) e, per concludere in bellezza, il Watford di Walter Mazzarri (e di Stefano Okaka, comunque fuori per infortunio) a Turf Moor dal Burnley (2-0). Insomma, un disastro.
DISASTRO – Se si considera poi l’ennesima disfatta del West Ham di Angelo Ogbonna e Simone Zaza, entrambi in campo dall’inizio alla fine nello 0-3 col Southampton, il quadro è completo. A meno che non si vogliano considerare anche Vito Mannone e Fabio Borini, rimasti fuori per infortunio nel ko interno del Sunderland col Crystal Palace. L’unico che avrebbe qualche motivo per festeggiare è Matteo Darmian, visto che il suo United ha vinto. Peccato che il legnanese con José Mourinho non vada nemmeno in panchina.
INCORNATE – L’ultimo in ordine di tempo a uscire con le ossa rotte dal campo è stato Mazzarri col suo Watford. Gli Hornets erano reduci dal doppio successo sul West Ham al London Stadium e soprattutto sul Manchester United a Vicarage Road. Contro il neopromosso Burley dell’ex Sean Dyche, però, non c’è stato nulla da fare. A decidere la sfida di Turf Moor le incornate di Jeffrey Hendrick poco prima dell’intervallo e di Michael Keane a inizio ripresa, in entrambi i casi su assist di Steven Defour.
UMILTÀ – Per i Clarets la seconda vittoria in campionato dopo quella a sorpresa contro il Liverpool. Per il Watford un bel bagno d’umiltà dopo i tanti elogi per la vittoria sui Red Devils. Mazzarri ancora deve trovare la quadra: l’ex tecnico di Napoli e Inter ha cominciato con un 3-5-2, salvo poi tornare alla difesa a 4 con l’arretramento di un’altra vecchia conoscenza del calcio nostrano come Valon Behrami.
FAME – Ma nell’analisi post partita di Mazzarri le questioni tattiche non trovano spazio. Il tecnico italiano è arrabbiato soprattutto per l’atteggiamento passivo dei suoi: «Non siamo stati abbastanza bravi – le sue parole a Sky -. Speravo che I giocatori sarebbero entrati in campo con la stessa fame e la stessa determinazione mostrata nelle altre partite, ma non è andata così ed è qualcosa su cui dobbiamo riflettere. A volte nel calcio succede, soprattutto in quello inglese quando affronti squadre come il Burnley. Hanno pressato, erano aggressivi. Anche il Liverpool ha sofferto su questo campo».