LONDRA – Due mesi, soltanto due mesi. Giorno più, giorno meno. Tanto è durata l’avventura di Sam Allardyce sulla panchina dell’Inghilterra. A rovinarlo un misto di cupidigia, arroganza e, quando ci vuole ci vuole, pura e semplice stupidità. Oltre, va aggiunto, alla discutibile abitudine del giornalismo inglese di tendere agguati con opera
NOVELLINO – È bastato che un paio di reporter del “Telegraph” si fingessero uomini d’affari e gli sventolassero sotto il naso un bel mucchio di banconote. Big Sam, dimostrando un’ingenuità davvero disarmante per un uomo con 45 anni di esperienza nel calcio, si è fatto incastrare come un novellino. Complice qualche bicchiere di troppo, è partito in quarta, andandosi a schiantare contro un muro e perdendo il ruolo che per anni aveva sognato di ricoprire.
RESCISSIONE – Lette le sue dichiarazioni, i pezzi grossi della Football Association si sono chiusi in riunione a Wembley, alla quale a un certo punto si è unito anche Allardyce. Al termine di un lunghissimo conciliabolo, si è deciso per la rescissione del contratto. L’ex allenatore di Bolton, West Ham e Sunderland, nominato ct il 22 luglio scorso, lascia dopo una sola partita in carica, quella vinta contro la Slovacchia con una rete di Adam Lallana.
INSULTI – Ma che cosa ha detto esattamente il povero Big Sam? Innanzitutto, ha pesantemente preso in giro il suo predecessore Roy Hodgson per i suoi difetti di pronuncia e per le sue scarse capacità comunicative. Ha poi pensato bene di insultare il vice dello stesso Hodgson, Gary Neville, definendolo una “cattiva influenza” che avrebbe dovuto essere zittito. Ha quindi attaccato i suoi datori di lavoro della FA, accusandoli di stupidità per la barca di milioni spesi per il rifacimento di Wembley. Si fosse fermato qui, se la sarebbe probabilmente cavata con una semplice reprimenda.
OFFERTA – A metterlo davvero nei guai è stato ben altro. Prima di tutto, Allardyce ha accettato in linea di massima la proposta dei finti uomini d’affari – in realtà, come detto, giornalisti del “Telegraph” – di un contratto da 400 mila sterline per tenere una serie di conferenze a Singapore e Hong Kong. A sua discolpa, il tecnico di Dudley nel filmato girato a sua insaputa dai reporter in questione dice chiaramente che, prima di chiudere qualsiasi accordo, serve il benestare della FA.
REGOLA – La dichiarazione che è costata il posto ad Allardyce è però un’altra e riguarda la vexata quaestio della cosiddetta “third party ownership”, una pratica vietata dalla FA nel 2008 e bandita dalla FIFA lo scorso anno. “Third party ownership” significa che a detenere la proprietà di un giocatore e di conseguenza a trarre beneficio economico dai trasferimenti non è un club ma una entità esterna, che può essere una compagnia, un fondo di investimento, un agente e via elencando. Bene, ai giornalisti del “Telegraph” Big Sam ha detto che aggirare il divieto è facile facile e che tutti lo fanno, soprattutto in America Latina, Africa, Spagna, Portogallo e Belgio.
INDAGINE – Dalle registrazioni fornite dal “Telegraph”, sembra di capire che Allardyce stia spiegando come vanno le cose nel mondo del calcio e non invitando i suoi interlocutori ad agire in maniera fraudolenta. Ma, certo, visto il suo ruolo di ct dell’Inghilterra, le sue parole sono imbarazzanti per la FA. Che, sulla spinta dell’indignazione dell’opinione pubblica, al termine della giornata ha deciso per il licenziamento. Al posto di Allardyce, per le prossime quattro partite della nazionale, ci sarà Gareth Southgate. Dovessero arrivare buoni risultati, potrebbe essere confermato. Altrimenti la Football Association sarà costretta a cercare un nuovo nome.
TRAPPOLA – Quanto a Big Sam, difficile dire che cosa gli riservi il futuro. La botta in termini d’immagine è davvero pesante (e va considerato che il personaggio in questione già non godeva di buona fama). Per il momento, il ct meno longevo nella storia del calcio inglese ha deciso di prendersi una vacanza. «Col senno di poi, è stata una cosa stupida da fare – le sue dichiarazioni -. Volevo solo aiutare una persona che conosco da 30 anni (l’amico che ha organizzato l’incontro coi falsi uomini d’affari, ndr). Ora ne pago le conseguenze. Sono caduto in trappola e devo accettarlo». -. È difficile pensare che possa sopravvivere a questo scandalo».
PUNTATE – I guai per la FA i guai potrebbero non essersi esauriti con le uscite poco felici del ct. L’agguato a Big Sam è infatti solo il primo di una lunga serie. Il “Telegraph” ha già annunciato altre clamorose rivelazioni sul calcio inglese, frutto di un’inchiesta che va avanti da 10 mesi, con il coinvolgimento di altri nomi di primo piano. Insomma, il caso Allardyce potrebbe essere solo un veloce temporale estivo se paragonato alla tempesta perfetta che sta per abbattersi sulla FA.
Nella foto, Sam Allardyce ai tempi del West Ham (foto Ben Sutherland)