LONDRA – L’impatto di Pep Guardiola al Manchester City è stato impressionante. Chi pensava che l’ex tecnico di Barcellona e Bayern Monaco avrebbe avuto bisogno di tempo per adattarsi al calcio inglese, è stato smentito dopo poche partite. Sergio Agüero e soci prima di passare a Glasgow ne avevano vinte 10 su 10. Ma contro un Celtic che pure si era fatto umiliare al Camp Nou dal Barça (7-0), la striscia dei Citizens è stata fermata. Al Celtic Park è finita con uno spettacolare 3-3. Il record di 11 successi di fila stabilito dal Tottenham Hotspur all’inizio della stagione 1960-61 rimane dunque intatto.
ERRORI – Il team inglese è andato sotto tre volte e tre volte è risalito. Un dato che può fare piacere a Guardiola, anche se il manager spagnolo si sarà segnato gli errori di troppo dei suoi, in particolare quello di Aleksandar Kolarov sul 3-2 degli scozzesi.
SPETTACOLO – Ad aprire le danze Moussa Dembelé dopo soli 3 minuti. Poi il Cirty se l’è vista brutta su una conclusione di Kolo Touré: fosse arrivato il gol del difensore ivoriano, sarebbe stata una mezza vendetta di famiglia, visto che il fratello Yaya è stato messo fuori squadra proprio da Guardiola. Il team di Manchester ha comunque evitato di incassare il secondo e, anzi, al 12′ ha trovato il primo pareggio con Fernandinho. È durata poco perché al 20′ Raheem Sterling l’ha messa nella porta sbagliata in un eccesso di generosità difensiva. L’ex Liverpool si è rifatto poco dopo con un gol di classe per il 2-2.
SVARIONE – A inizio ripresa ancora Dembelé a segno per la doppietta personale dopo il citato svarione di Kolarov. Altre squadre si sarebbero forse arrese. Non il City, che con Nolito al 55′ ha battuto Craig Gordon per il definitivo 3-3. Un risultato che consente al Barcellona di andare da solo in testa al gruppo C a punteggio pieno (per i catalani 2-1 in rimonta a Mönchengladbach sul Borussia), col City a quota 4, il Celtic a 1 e i tedeschi a 0.
LEZIONE – «Forse è una buona lezione per il futuro sull’importanza di cominciare bene (i match) – ha commentato alla fine Guardiola -. Loro hanno segnato tre gol ma a parte quello non hanno avuto molte occasioni. Noi ne abbiamo create abbastanza per vincere la partita. Quando la quarta squadra nell’urna è il Celtic, ti rendi immediatamente conto di quanto sarà difficile qualificarsi per la fase successiva. A proposito della prestazione, non mi importa degli errori commessi, sono molto soddisfatto perché abbiamo combattuto e abbiamo provato a vincerla fino alla fine. Abbiamo segnato tre reti in trasferta e abbiamo avuto almeno altre tre o quattro chances. Questo è il modo migliore per imparare. In Europa non puoi concedere nulla perché gli avversari sono sempre pronti a punirti».
SFIDA – Per il City prossime due in Champions contro il Barecellona, la prima a Manchester, la seconda in Catalogna. Per il grande ex Guardiola una doppia sfida dal sapore particolare. «Contro il Barça sarà dura – il suo commento – ma ora dobbiamo analizzare quello che abbiamo fatto qui. Dobbiamo recuperare le energie e poi avremo tempo per pensare al Barcellona. Il record mancato: Non neho parlato coi giocatori. Non era necessario. Sono abbastanza sicuro che sapessero già che non avremmo vinto tutte le partite, nemmeno il miglior team del mondo potrebbe farcela. È impossibile».
RISCATTO – Per il Celtic, che aveva cominciato questa Champions con l’umiliante ko a Gibilterra coi dilettanti del Lincoln Red Imps nei preliminari e aveva beccato 7 reti contro nessuna al Camp Nou col Barça all’esordio nel girone, davvero una grande soddisfazione. «Per buona parte del match siamo stati una minaccia – le parole di Brendan Rodgers -. Il frastuono che ho sentito qui non l’ho mai sentito da nessuna altra parte. Quando arrivi qui, capisci perché tanti giocatori di tutto il mondo parlino dell’atmosfera di questo stadio. Quando hai i tifosi del Celtic dalla tua parte, è davvero come giocare in 12, ci hanno davvero aiutato a fornire la prestazione che abbiamo fornito. Se non sei ben organizzato tatticamente contro squadre di questo livello, ti possono fare davvero molto male. Era una partita importante per noi. La squadra e il pubblico hanno reso la serata molto difficile per il City».