LONDRA – Con un presidente come Roman Abramovich, nessun allenatore può mai stare tranquillo. Nemmeno se si chiama Antonio Conte e viene da tre scudetti di fila con la Juventus nella sua ultima avventura in un club. I risultati del Chelsea in questo inizio di stagione avevano fatto pensare a una storia già a rischio per il tecnico pugliese. Ma in settimana il magnate russo si è presentato ben tre volte al campo di allenamento per mnostrare a tutti che le voci sono infondate e che Conte gode del suo pieno appoggio.
SERENITÀ – Certo, fosse arrivato un risultato negativo oggi con l’Hull City dopo le due sconfitte di fila con Liverpool e Arsenal (e, prima ancora, il pari con lo Swansea), per l’ex ct azzurro sarebbero stati dolori. Sul campo dei Tigers, invece, i Blues sono tornati alla vittoria con un’onesta prestazione. Niente di eccezionale, ma sufficiente per riportare un po’ di serenità nell’ambiente.
MODULO – Rispetto al disarmante ko con l’Arsenal, Conte decide di passare alla difesa a 3 con Gary Cahill, David Luiz e Cesar Azpilicueta. L’escluso dietro è Branislav Ivanovic, mentre a centrocampo a essere sacrificato è Cesc Fabregas. Al loro posto Marcos Alonso e Viktor Moses. La mossa del manager italiano dei londinesi all’inizio sembra non funzionare, perché il Chelsea dietro balla parecchio. Thibault Courtois deve superarsi per mandare sopra la traversa una punizione di Robert Snodgrass, poi Dieumerci Mbokani non aprofitta di un errore di punizione dello spaesato David Luiz e manca il gol da buona posizione.
RIGORE? – I Blues si lamentano, probabilmente a ragione, per un rigore negato dall’arbitro Antony Taylor su un intervento di Adama Diomandé ai danni di Moses, ma non combinano granché in avanti. La situazione cambia nella ripresa. Eden Hazard e Diego Costa si ricordano di essere tra i migliori giocatori della Premier League e la difesa dell’Hull va nel pallone. L’attaccante spagnolo di origine brasiliana prende il palo al 58′ quando la sua conclusione viene deviata da Jake Livermore, con N’Golo Kanté che manca abbastanza goffamente il tap in.
AVANTI – Tre minuti e arriva però il vantaggio. A segnare è Willian, liberato alla grande proprio da Costa. Che 7 minuti più tardi è fortunato a ritrovarsi tra i piedi un tiro deviato di Nemanja Matic. Ma la fortuna non c’entra nulla con la botta che fulmina il povero David Marshall per la seconda volta. La difesa del doppio vantaggio per gli uomini di Conte è facile facile, perché l’Hull pensa più a non prendere il terzo che a far male in attacco. Nel finale Pedro, da poco entrato per Moses, sfiora la terza rete. Ma per uscire dalla crisi al Chelsea il 2-0 basta e avanza.
TRAGUARDO – Per Diego Costa grande partita e la soddisfazione di avere raggiunto quota 6 reti in 7 partite di Premier. Nello scorso campionato, l’ex attaccante dell’Atletico Madrid aveva tagliato lo stesso traguardo solo a inizio gennaio dopo 16 partite. «È fantastico per lui, per noi – il commento di un Conte finalmente rilassato -. Ha segnato 6 reti, ma un giocatore come lui può segnare in ogni partita. È importante che abbia fatto gol oggi ma è ancora più importante il modo in cui ha lavorato per la squadra. La cosa più importante per me è questa, insieme con Willian, insieme con Hazard. Sono contento della prestazione perché oggi abbiamo giocato con la giusta intensità e la giusta aggressività. Dopo due sconfitte, non è mai facile, ma sono contento per l’atteggiamento e l’impegno dei ragazzi. Stiamo lavorando duro e questa è la strada giusta».